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Storia ( fonte
wikipedia) |
Caratteristiche |
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Destinazione turistica sempre più popolare, le isole attraggono fino
a 200.000 visitatori annuali.
Le Eolie sono state nominate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO per
i fenomeni vulcanici, ma tale nomina rischia di essere revocata per
via del progetto di costruzione di almeno quattro nuovi porti
turistici a Lipari. |
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Etimologia |
Le
isole prendono nome dal dio
Eolo, re dei venti. Secondo la mitologia greca, Eolo riparò su
queste isole e diede loro nome, grazie alla sua fama di domatore
dei venti. Viveva a Lipari, e riusciva a prevedere le condizioni
del tempo osservando la forma delle nubi sbuffate da un vulcano
attivo, probabilmente lo Stromboli. Grazie a questa abilità,
determinante per gli isolani che erano in gran parte pescatori e
necessitavano di conoscere gli eventi meteorologici che
sarebbero avvenuti, Eolo si guadagnò grande popolarità
nell'arcipelago, e secondo una teoria, fu da questi fatti che un
semplice principe greco, abile nel prevedere il tempo dalle
nubi, alimentò il mito del dio Eolo in grado invece di
controllarle. |
Storia |
La presenza umana nell'arcipelago risulta
sin dalla notte dei tempi. Le genti preistoriche vennero infatti
sicuramente attratte dalla presenza di grandi quantità di ossidiana,
minerale di origine vulcanica grazie al quale le Eolie furono al
centro di fiorenti rotte commerciali sin dai tempi di Roma antica. I
primi insediamenti si ebbero già alcuni secoli prima del 4000 a.C.,
nell'età neolitica. L'ossidiana, che a quei tempi era un materiale
ricercatissimo grazie al fatto di essere il più tagliente di cui
l'uomo dell'epoca disponeva, generò traffici commerciali così
intensi da conferire grande prosperità alle isole. Da Lipari era
esportata in gran quantità verso la Sicilia, l'Italia meridionale,
la Liguria, la Provenza e la Dalmazia. A Lipari nacque così uno
degli insediamenti più popolosi del Mediterraneo, e a partire dal
3000 a.C. la ricchezza di Lipari si estese alle altre sei isole, che
cominciarono ad essere popolate. Tra il XVI e il XIV secolo avanti
Cristo divennero importanti perché poste sulla rotta commerciale dei
metalli, in particolare lo stagno che giungeva via mare dai lontani
empori della Britannia e transitava per lo stretto di Messina verso
oriente. Mentre in Sicilia si afferma la Cultura di Castelluccio, a
Capo Graziano, nell'isola di Filicudi ma anche a Lipari si diffonde
la cosiddetta Cultura Eoliana caratterizzata dal commercio piu che
dall'agricoltura, con le sue capanne circolari con pareti di pietre
a secco, quasi a strapiombo sul mare e una propria ceramica. Le
isole furono colonizzate dai Greci, intorno al 580 a.C., che
chiamarono le isole Eolie poiché ritenevano che fossero la dimora
del dio dei venti, Eolo, un mito questo destinato ad affermarne la
"grecità" .
Nel 260 furono teatro della battaglia di Lipari tra Roma e Cartagine.
In epoca romana divennero centri di commercio dello zolfo,
dell'allume e del sale.
Lo storico biblico Giuseppe Flavio menziona una popolazione forse in
relazione con le Eolie: "Elisa diede il nome agli Eliseani ed essi
sono ora gli Aeoliani". Elisa si riferisce al nipote di Iafet,
figlio di Noè.
Nel 1544, quando la Spagna dichiarò guerra alla Francia, il re
francese Francesco I chiese aiuto al sultano ottomano Solimano il
Magnifico. Questo mandò una flotta comandata da Khayr al-Din
Barbarossa che fece rotta sulle isole Eolie e le attaccò uccidendo e
deportando i suoi abitanti. Secondo il suo disegno le Eolie
avrebbero dovuto essere l'avamposto dal quale attaccare Napoli.
Nel corso dei secoli l'arcipelago venne ripopolato di nuovo da
comunità spagnole, siciliane e del resto d'Italia. In epoca
borbonica l'isola di Vulcano veniva usata come colonia penale per
l'estrazione coatta di allume e zolfo. |
Geografia |
Le Isole Eolie formano un arcipelago
costituito da sette isole vere e proprie, cui si aggiungono isolotti
e scogli affioranti dal mare. Le 7 isole sono disposte a forma di Y
in orizzontale, al largo della Sicilia settentrionale, di fronte
alla costa tirrenica messinese. Sono perciò visibili da gran parte
della costiera tirrenica della Sicilia quando la visibilità è ottima
e non è presente foschia.
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